negli ultimi anni con lo sguardo proiettato alle stimolanti sfide del futuro.
Sono stati anni intensi, di stimolanti attività, quelli recenti per la ditta Niero Costruzioni Impresa Edile. Nonostante la pandemia e il complesso periodo economico, l’impresa si è sviluppata, portando a termine prestigiosi lavori e importanti partnership. Abbiamo incontrato il dottor Vittorio Niero, che né il titolare, per fare il punto su quanto è stato svolto e commentare i traguardi raggiunti, proiettandosi sulle sfide future, che si annunciano assai stimolanti.
Dottor Niero, come si è sviluppata la vostra attività negli ultimi anni?
“Abbiamo sempre cercato di restare fedeli alla nostra mission, garantendo servizi basati su una corretta progettazione dei lavori, sul rispetto dei tempi di consegna, sulla ricerca della massima qualità nella scelta dei materiali, sulla tempestività e sulla serietà nel rapporto con la clientela. Il 2021 e 2022 sono stati caratterizzati dagli interventi di restauro effettuati nel Comune di Montecchia di Crosara: mi riferisco all’asilo d’infanzia parrocchiale Mons. Beggiato, gestito dalle suore, e alla chiesa adiacente dei Santi Pietro e Biagio, gravemente danneggiati da un tornado nel 2020. In seguito abbiamo operato nella chiesetta parrocchiale di San Salvatore, in cima a piazza Castello, sistemando la torre campanaria e, in seconda battuta, i sottostanti solai, impiegando sempre i materiali originari, alcuni dei quali recuperati con certosina pazienza dai detriti, oppure rifacendoli con le medesime modalità di un tempo. Si è trattato di un’esperienza che ci ha arricchiti sul piano professionale e umano, perché ci ha visti operare a stretto contatto con la Sovrintendenza archeologica, belle arti e paesaggio di Verona, interagendo costantemente con un architetto specializzato presente in cantiere”.
Per quanto concerne i lavori al servizio dei privati, come vi siete mossi?
“Ci siamo concentrati su lavori piccole e medie dimensioni, in quanto la nostra è un’impresa artigiana. Le soddisfazioni che ci gratificano maggiormente sono quelle provenienti dalla nostra clientela, proprio perché siamo in grado di eseguire al meglio ciò che altri, il più delle volte, non fanno. Mi riferisco – in particolare – alle attività di restauro, ristrutturazioni, manutenzioni, lavori interni, rifacimento bagni, interventi su tetti e camini e altri ancora. La nostra offerta è coerente e va incontro alle esigenze del momento: la domanda del mercato, infatti, è sempre più rivolta verso le ristrutturazioni e rigenerazioni edilizie, anziché sulle nuove edificazioni”.
Gli incentivi legati all’Ecobonus 110 per cento che i vari governi hanno messo in campo, hanno fatto crescere questa tipologia di richieste?
“Direi di sì, perché hanno contribuito non poco a far spostare l’attenzione del cliente verso il restauro e la ristrutturazione. Parimenti, è cresciuta la consapevolezza che il nuovo ha prezzi elevati, con costi destinati a lievitare costantemente, mentre nel caso di ristrutturazioni e restauri, gli incentivi consentono un considerevole risparmio. Vi è poi un ragionamento più ampio, che si inserisce nel quadro della cosiddetta sostenibilità ambientale. Il processo di rigenerazione edilizia, che avviene attraverso questi ed altri interventi di recupero del patrimonio abitativo esistente, consente alla comunità di vivere pienamente gli spazi ricostruiti e riqualificati, con evidenti miglioramenti della qualità della vita, evitando il progressivo impoverimento e abbandono di storici nuclei abitativi”
Qual è l’elemento principale che oggi caratterizza l’attività della sua impresa?
“Le rispondo senza esitazioni: la consulenza. Attualmente il titolare, o chi opera all’interno dell’impresa, non deve solo lavorare bene, ma essere capace di saper consigliare al meglio. In sostanza, è richiesto funga da vero e proprio consulente, capace di affrontare anche questioni che esulano dagli stretti aspetti edilizi. Mi riferisco, soprattutto, alla parte fiscale e lla qualità. Un’altra abilità riguarda la soluzione di problemi specifici: sempre più spesso siamo contattati da potenziali clienti che devono fare i conti con muffe, umidità o serramenti con caratteristiche particolari”.
In concreto, come ha organizzato il servizio con questo approccio consulenziale?
“Dopo essere stato interpellato dal cliente, mi reco a casa sua, o presso il cantiere, per ascoltare le sue richieste e analizzare i problemi da risolvere. Sulla base di questo colloquio, indico le migliori soluzioni praticabili con interventi mirati e predispongo un preventivo di spesa. Questo, a meno che non vi sia già stato un progettista, il quale abbia già avviato delle pratiche. Va detto, però, che anch’io – offrendo la mia qualificata consulenza – sono di fatto complementare al progettista, all’ingegnere, all’architetto, proprio perché metto a disposizione del committente tutta la mia esperienza, frutto dei lavori da me svolti in passato. Alla fine, vedo che un rapporto così costruito genera ottimi risultati: i clienti sono davvero contenti perché si rendono conto che la consulenza offerta loro è vera, efficace e profonda. Ovviamente, per garantire ciò, bisogna conoscere bene tutte le normative antisismiche, di isolamento termico, acustico, così come quelle che regolano i sistemi costruttivi, la scelta dei materiali e molto altro ancora”.
Insomma, la soluzione migliore per il cliente, con questi presupposti la si trova sempre?
“Certamente, ma occorrono costanza, professionalità, pazienza, cura dei particolari. Sappiamo perfettamente di agire spesso su un terreno delicato e difficile. Non le nascondo che, operando anche con la Sovrintendenza alle belle arti, sono sorti non pochi problemi, specie nella scelta dei materiali. Però, con le prerogative che le ho citato, molta razionalità e l’apporto anche di qualche consulenza esterna, siamo sempre riusciti a trovare le soluzioni migliori. Certo, abbiamo dovuto lavorare tanto, ma questo aspetto non ci spaventa affatto”.
Le chiedo cosa pensa dell’ecobonus 110 per cento: una “storia infinita” dalla quale avete tratto giovamento?
“Credo che, a prescindere da tutte le incongruenze e le criticità insorte, questa normativa contenuta nel Decreto Rilancio del 2020, relativa alla realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici, abbia rappresentato una grande opportunità, non solo per le imprese edilizie ma anche per le committenze ed i proprietari. Essa ha generato, di fatto, un nuovo tipo di mercato nel nostro settore, eliminando quasi la concorrenza perché i prezzi non vengono più determinati dalla libera contrattazione, bensì da un apposito prezziario. Naturalmente i grandi lavori, che vengono eseguiti in ambito condominiale, garantiscono buoni margini di guadagno ed un utile abbastanza elevato. Se invece caliamo il Decreto nel contesto delle piccole abitazioni, i prezzi non sono più adeguati perché troppo bassi. In definitiva, questo mercato non mi riguarda, perché – come artigiano – sono impegnato su altri lavori. Del resto, anche il Governo qualche mese fa ha praticamente escluso gli artigiani del mio settore dalle opportunità di lavoro dell’Ecobonus 110 per cento, decidendo che le imprese intenzionate a intervenire su opere edili superiori a 500mila euro devono possedere l’attestazione SOA, il che esclude automaticamente le piccole imprese che non ne dispongono. Personalmente, essendo iscritto a Confartigianato, anche in sede associativa ho espresso le mie motivate riserve circa l’eventualità che le piccole imprese artigiane del settore edilizio richiedano la SOA, impegnandosi così a svolgere grandi lavori. Anche perché con l’Ecobonus 110 per cento i soldi vengono incassati dopo un anno, perciò la ditta che si avventura su questo terreno deve avere a disposizione una grossa liquidità”.
Dunque, in conclusione, possiamo affermare che la Ditta Niero Costruzioni guarda con ragionevole ottimismo al futuro?
“Si fa sempre fatica a parlare del futuro, ma sinceramente le sfide per noi costituiscono uno stimolo a migliorare e dare il massimo. Certo, vogliamo offrire servizi sempre più efficienti e di qualità ai nostri clienti e sappiamo di dover affrontare grandi problematiche: la sostenibilità, la digitalizzazione e l’innovazione: temi ai quali oggi nessuno può sottrarsi. Però, guardando all’orizzonte, mi conforta il nostro passato, ovvero tutto ciò che siamo faticosamente riusciti a costruire in questi anni. Io ho portato avanti l’impresa che, prima di me, era in mano a mio padre e ad un suo socio. Dal 1999 l’ho fatto da solo, assumendomi i rischi e le responsabilità che comporta l’essere imprenditore nel nostro Paese. Abbiamo superato indenni la crisi finanziaria globale del 2008 e del 2009, mantenendo un buon livello medio di lavoro. Poi, dal 2020 abbiamo osservato l’avvio di una grande ripresa nel settore, dovuto in buona parte all’Ecobonus 110 per cento, anche se noi non ne abbiamo direttamente usufruito. Il trend, fortunatamente, rimane positivo, perciò non posso essere che fiducioso, convinto della forza del nostro know how, dell’ esperienza maturata, dei mezzi e delle risorse umane di cui disponiamo, che sono eccellenti”.
Quali sono, in definitiva, gli obiettivi sui quali vi impegnerete maggiormente?
“In parte li ho già citati all’inizio dell’intervista, ma vorrei porne in evidenza anche altri, a partire dall’impegno continuo in formazione e aggiornamento. Stare sempre al passo con i tempi è faticoso e richiede consistenti investimenti di tempo e denaro, ma rappresenta la sola strada da percorrere perché occorre molta formazione. Poi bisogna interpretare tempestivamente, con lungimiranza, le esigenze del mercato. Per esempio, da qualche anno le leggi puntano molto sulla progettazione e ristrutturazione degli edifici in funzione del risparmio energetico invernale: ci stiamo rendendo conto di quanto ciò sia importante perché le bollette di luce e gas sono volate alle stelle. Quindi, le progettazioni e gli interventi puntano alla creazione di involucri isolanti e alla coibentazione degli edifici per garantire un equilibrio termico, senza dover investire troppo in caloriferi e condizionatori. Però da qualche anno, ormai, assistiamo ad inverni piuttosto miti, mentre le estati sono diventate torride, il che comporta l’uso di macchinari per il raffreddamento, anch’essi costosi. In sostanza, quelle stesse case che possono contare su ottimi isolamenti per la stagione invernale, si rivelano spesso inadatte nel periodo estivo, disponendo di isolamenti a dir poco mediocri. Quindi, credo anche noi ci orienteremo in questa direzione, sviluppando la nostra specializzazione e le nostre offerte. Mi permetta, infine, di fare qualche considerazione: la prima è relativa alla solidità patrimoniale. Credo che ogni cliente, rivolgendosi ad una ditta per fare dei lavori nella sua casa dovrebbe sapere a chi si affida e, soprattutto se l’impresa dispone o meno di un buon patrimonio. Questo elemento è davvero importante e delicato perché rappresenta un’importante garanzia. Un altro aspetto da sottolineare è che la manutenzione d’un edificio andrebbe fatta con periodica sistematicità, un po’ come si fa per il tagliando di un’autovettura, ma prima di procedere alla sistemazione del tetto, del soffitto o alla verniciatura esterna delle facciate, o procedere all’efficientamento energetico, bisognerebbe metterlo in sicurezza dal punto di vista sismico”.
Maurizio Pedrini
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